“Spread Awareness, Stop Resistance”. Al via la settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici 2021.

Anche quest’anno dal 18 al 24 Novembre si celebra la Settimana mondiale per la sensibilizzazione verso un uso appropriato degli antimicrobici (WAAW - World Antimicrobial Awareness Week), la quale, attraverso iniziative diffuse su tutto il panorama sanitario globale, mira ad aumentare la consapevolezza sul problema della resistenza antimicrobica (AMR) incoraggiando le migliori pratiche di utilizzo di questi farmaci tra la popolazione generale, gli operatori sanitari e i responsabili politici. Spread Awareness, Stop Resistance: il tema scelto per l’edizione del 2021.

Era i 1945 quando Alexander Fleming vinse il Premio Nobel della Medicina. In quell’occasione il luminare della medicina affermò che “chiunque giochi con la penicillina senza pensare alle conseguenze è moralmente responsabile del decesso di chi morirà per un’infezione sostenuta da un microrganismo resistente alla penicillina”. Con questa provocazione Fleming portò all’attenzione del grande pubblico il tema dell’antibiotico-resistenza, ovvero il fenomeno determinato dall’adattamento di alcuni microrganismi che hanno acquisito la capacità di sopravvivere o di crescere in presenza di una data concentrazione di farmaco/agente antimicrobico, il quale, generalmente, è sufficiente ad inibire o uccidere microrganismi della stessa specie.

In virtù di ciò, in presenza dell’antimicrobico, i microrganismi resistenti possiedono un vantaggio selettivo che offre loro la possibilità di moltiplicarsi, prevalere sugli altri e, laddove si tratti di microorganismi patogeni, esplicare il danno a carico dell’ospite, con il conclamarsi di una malattia difficilmente o per nulla trattabile se non si hanno a disposizione altri antimicrobici efficaci.

Il fenomeno dell’AMR negli anni ha raggiunto proporzioni tali da rappresentare secondo gli organismi sanitari nazionali ed internazionali un problema prioritario per la sanità Pubblica globale, motivo per il quale la diffusione di conoscenze e di informazioni corrette risulta essere un presupposto essenziale per la sensibilizzazione verso un uso quanto più consapevole e appropriato di questi farmaci. A tal fine, risulta fondamentale il coinvolgimento sia degli specialisti operanti sul territorio (medici e altri operatori sanitari, veterinari, farmacisti e società scientifiche) che dei cittadini, in modo particolare specifici target, quali la popolazione scolastica, insegnanti, genitori ma anche allevatori e/o agricoltori la cui sensibilizzazione e formazione sul tema può contribuire a preservare l’efficacia di questi farmaci nel tempo.

Infatti, se da un lato le convinzioni, attitudini, abitudini e comportamenti errati sulla prescrizione e il ricorso agli antimicrobici ne influenzano fortemente il consumo, dall’altro le numerose lacune nella percezione pubblica del problema, alimentano la confusione deficit conoscitivo intorno al fenomeno.

In proposito, un’indagine commissionata dall’OMS in 12 Paesi tra Settembre e Ottobre 2015 su oltre 10.000 persone ha messo in evidenza una diffusa mancanza di conoscenze e di adeguata percezione dell’importanza del fenomeno dell’antibiotico-resistenza per la salute pubblica (il 64% degli intervistati ha affermato di essere consapevole che la resistenza agli antimicrobici è un problema sanitario e sociale, ma di non sapere come affrontarlo; la stessa percentuale riteneva che gli antimicrobici possono essere utilizzati per curare raffreddore e influenza; il 32% considerava corretto interrompere l’assunzione di antibiotici al miglioramento dei sintomi piuttosto che completare il trattamento prescritto dal medico, mentre secondo il 73% dei partecipanti, gli allevatori dovrebbero somministrare meno antibiotici negli animali destinarti alle produzioni animali).

Migliorare la comprensione e la consapevolezza del fenomeno attraverso interventi di formazione efficaci e strutturati, essendo anche un obiettivo prioritario del Piano di Azione Globale dell’Antimicrobico Resistenza dell’OMS, diventa, quindi, una necessità essenziale ed imprescindibile.

Inoltre, secondo la recente analisi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), le infezioni da super-batteri potrebbero provocare circa 2,4 milioni di morti in Europa, Nord America e Australia tra il 2015 e il 2050 se non saranno intensificati gli sforzi per arginare la diffusione della resistenza agli antibiotici.

L’Italia, in particolare, è uno dei Paesi europei con i livelli più alti di AMR, sempre superiore alla media europea, e con un elevato consumo di antibiotici (al 5° posto, dati ESAC-Net dell’ECDC). La maggior parte di queste infezioni è altresì gravata da elevata mortalità (fino al 30%) e dalla capacità di diffondere rapidamente all’interno delle strutture sanitarie, causando epidemie intra- e inter-ospedaliere. Il problema di una diffusa non-conoscenza dell’antibiotico-resistenza assume nel nostro Paese caratteri ancor più rilevanti se si considera anche che, secondo l’Eurobarometro, gli italiani sono tra gli ultimi per conoscenza e consapevolezza della materia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riconoscendo l’AMR un problema complesso che può essere affrontato solo con interventi coordinati multi-settoriali, al fine di migliorare la comprensione e la consapevolezza dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e mirata, promuove un approccio One Health, sistematizzato nel 2015 con l’approvazione del Piano d’Azione Globale per contrastare l’AMR grazie alla collaborazione con FAO, OIE e UNEP. La visione One Health è stata sostenuta anche dai leader G7 e G20 ed è stata interiorizzata nel Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR 2017-2020) ed inserito come priorità di sanità pubblica all’interno dei Piani Nazionali di Prevenzione 2014-2018 e 2020-2025 e dalle diverse declinazioni regionali dei Piani attualmente in fase di valutazione e approvazione.

Mai come oggi è necessario intraprendere azioni volte a diffondere quanta più consapevolezza possibile del fenomeno e per questo è importante interrogarsi su quali attori debbano essere coinvolti nel processo di diffusione delle informazioni e delle buone pratiche.

Allo stesso tempo appare necessario implementare pratiche per educare il cittadino all’adozione di comportamenti responsabili (per esempio attraverso iniziative quali utilizzo di blister con un numero di compresse specifico sulla base della durata delle terapie, oppure alla consegna da parte del farmacista di una guida per il consumatore, come già avviene per altri farmaci con monitoraggio addizionale).

In quest’ottica, anche quest’anno si celebra la Settimana mondiale di sensibilizzazione agli antimicrobici – WAAW la quale incentiva le parti interessate di One Health, i responsabili delle politiche, gli operatori sanitari e il pubblico in generale ad essere leader nelle attività di sensibilizzazione sulla resistenza antimicrobica.

Vaccinarsinsardegna.org, in questa importante celebrazione ricorda agli utenti che tra le azioni preventive, accanto al corretto uso degli antimicrobici sia in campo umano che animale, si inserisce necessariamente la Vaccinoprofilassi, grazie alla quale è possibile oggi prevenire sia diverse infezioni virali, diminuendo le quali diminuisce la somministrazione inappropriata di antibiotici, sia molte malattie provocate da batteri, e questo anche se si tratta di microrganismi multi-resistenti (Multi-Drug Resistant, MDR), verso i quali gli antibiotici non hanno efficacia. I vaccini, inoltre, sulla base della loro straordinaria capacità di prevenire le malattie infettive, riducono il numero di portatori proteggendo indirettamente dalle infezioni anche coloro che non possono sottoporsi alla vaccinazione (herd immunity); inoltre, l’uso combinato di alcune vaccinazioni, riducendo il numero totale di infezioni da parte di determinati ceppi batterici (agendo su batteri sensibili e non) o gruppi batterici, può moderare la necessità di sottoporre a trattamenti antibiotici soggetti con una determinata sintomatologia: il controllo vaccinale, ad esempio, delle meningiti batteriche dell’infanzia rivolto contro Pneumococco, Haemophilus influenzae e Meningococco fa ridurre grandemente l’uso degli antibiotici in età pediatrica, nella consapevolezza da parte dei pediatri di trovarsi di fronte con maggiore probabilità, in caso di febbre ed altri sintomi generali, ad una infezione di origine virale piuttosto che di origine batterica, non necessitante pertanto di antibiotici.

Nel panorama nazionale e internazionale, numerose anche le campagne social implementate per questa occasione (https://www.who.int/campaigns/world-antimicrobial-awareness-week/2021#) recanti il leitmotive: " Spread Awareness, Stop Resistance”, nella speranza che l’esplosione dell’era digitale, in questa fase di limitata ripresa dei contatti interumani, consenta agli Operatori Sanitari di raggiungere quanti più utenti possibili al fine di sensibilizzare i cittadini e condividere questo importante messaggio di tutela per la salute.

Di seguito il link per poter visionare tutto il materiale predisposto a livello mondiale per celebrare questa ricorrenza:

https://who.canto.global/v/campaigns/album/VOVBC?display=thumbnail&viewIndex=0&gSortingForward=false&gOrderProp=uploadDate&from=thumbnail.

In allegato la Galleria Fotografica dei principali poster e iconografie realizzate per questa celebrazione.

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