Morbillo, una malattia da non sottovalutare

Sulle parole del direttore esecutivo dell’UNICEF Henrietta Fore: “Il terreno per le epidemie globali di morbillo a cui assistiamo oggi è stato deposto anni fa", Vaccinarsinsardegna.org ritiene fondamentale, in occasione della settimana mondiale della vaccinazione, ribadire l’importanza del vaccino contro il morbillo.

Tra il 2010 e il 2017, oltre 21 milioni di bambini all'anno nel mondo non hanno effettuato la prima dose del vaccino contro il morbillo per una stima totale di 169 milioni. L’aumento del numero di bambini non immunizzati ha creato le condizioni per le epidemie che si stanno attualmente diffondendo: nel solo mese di Febbraio 2019 in Europa si sono verificati più di mille casi.

Nei Paesi a basso reddito la mancanza di accesso alle vaccinazioni e cattivi sistemi sanitari sono le cause principali di mancata vaccinazione, nei paesi sviluppati invece la paura verso il vaccino e la mancata percezione dei rischi associati alla malattia ne sono i determinanti.

Nei primi tre mesi dell'anno sono stati segnalati in Italia 557 casi di morbillo, 177 a gennaio, 170 a febbraio e 210 a marzo, con un'incidenza di 36,8 casi per milione di abitanti: la mancanza di un livello di copertura vaccinale adeguato negli anni ha creato sacche di non immunizzati che costituiscono un possibile serbatoio di propagazione della patologia nonostante le coperture vaccinali siano aumentate nell’ultimo anno, soprattutto grazie alla buona politica di tutela della salute promossa con il decreto legge 73 del 7 luglio 2017.

Per il 31% dei malati c'è stata almeno una complicanza, tra cui due casi di encefalite e un adulto di 45 anni deceduto per complicanze respiratorie.Lo sviluppo di una complicanza in un terzo dei casi di morbillo trova ampio riscontro nella letteratura nazionale e internazionale.

La vaccinazione, al contrario della malattia è molto sicura e le possibili reazioni avverse sono principalmente transitorie e lievi, con rossore nel sito di iniezione nel 17-30% dei casi, artralgia temporanea 25% dei casi (dovuta al virus attenuato della rosolia contenuto nel vaccino), febbre 2-10% dei casi o un lieve esantema 5%. In merito il recente rapporto aifa (in allegato al presente documento) evidenzia che l’80% delle segnalazioni insorte nel 2017 sono state classificate come “non gravi” (75% per i soli vaccini dell’obbligo) in linea con gli anni precedenti.

Le segnalazioni di sospette reazioni avverse considerate gravi sono state rare e nella maggior parte dei casi a carattere transitorio, con risoluzione completa dell’evento segnalato e non correlabili alla vaccinazione.

Una singola dose di vaccino fornisce un’efficacia del 95% e sale al 98-99% alla seconda dose: il mantenimento di un alto livello di immunizzazione in ogni coorte permetterebbe nel tempo di ottenere l’eradicazione della patologia nel nostro Paese.

Con questo obiettivo, il nuovo Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita (PNEMoRC) pone come target il raggiungimento, entro il 2023, di un’incidenza < 1caso/1.000.000 popolazione, indicando nove azioni mirate per garantire le coperture vaccinali su gruppi a rischio o “difficili da raggiungere”, con un miglioramento delle segnalazioni, dell’indagine epidemiologica e della sorveglianza dei casi e focolai. Viene ribadita inoltre l’importanza di migliorare la disponibilità di informazioni scientifiche da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazione.

La fiducia e l’informazione del cittadino sono un elemento cardine per la buona riuscita di un programma di Sanità Pubblica a tutela della salute ma è necessaria al contempo una forte leadership politica che sappia indirizzare la popolazione ad accettare corrette politiche sanitarie.


*a cura di Davide Gentili

UNISS - Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva

Allegati disponibili
https://www.unicef.org/press-releases/over-20-million-children-worldwide-missed-out-measles-vaccine-annually-past-8-years
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