Influenza stagionale e sindromi simil-influenzali: incidenza sempre più alta.

In Italia, l’attività di sorveglianza epidemiologica delle sindromi Simil Influenzali (“Influenza Like Illness” - ILI) e dei casi gravi e severi di influenza è coordinata dal Dipartimento di Malattie Infettive (DMI) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), grazie al contributo dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici ospedalieri e referenti presso le ASL e le Regioni. Secondo i dati descritti nel Rapporto Epidemiologico “RespiVirNet”, il quale presenta i risultati nazionali e regionali relativi alla sorveglianza epidemiologica delle sindromi simil-influenzali, ad oggi si registrano valori di incidenza pari a 17,5 casi per mille assistiti, con particolare interessamento della fascia pediatrica e anziana. Tuttavia, nonostante l’urgenza del tema, l’Italia continua a confrontarsi con basse coperture vaccinali, specialmente tra le categorie più suscettibili alle complicanze della malattia, ossia gli anziani oltre i 65 anni e i pazienti fragili.

Nell’immaginario collettivo l’influenza stagionale rappresenta un evento ineluttabile il cui impatto sanitario e sociale è stato, da sempre, ampiamente sottostimato. Per contro, l’influenza è uno dei più importanti problemi di Sanità Pubblica nonché una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per l’attuazione delle misure di controllo e la gestione dei casi nonché delle complicanze che conseguono alla malattia.

La sindrome influenzale, infatti, esercita un importante impatto epidemiologico, sociale ed economico nei Paesi industrializzati: per la sua morbosità è frequente motivo di consultazione medica e di ricovero ospedaliero; rappresenta la principale causa di morbilità se si considerano le assenze dal posto di lavoro o dalla scuola ed è, ancora oggi, la terza causa di mortalità per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la frequenza media con cui insorgono casi di influenza ogni anno, pur variando da stagione a stagione, è del 9% (range: 4-15%) nella popolazione generale, con valori medi di incidenza del 26% (12-40%) nella fascia d’età 0–14 anni. Alcune fasce di popolazione, come l’età pediatrica e quella anziana, infatti, sono a maggiore rischio di complicanze influenzali gravi, come la polmonite o il peggioramento di condizioni cliniche e mediche subordinate e/o concorrenti (talvolta esitanti nel decesso). In proposito, le morti correlabili all’influenza sono valutabili in un range da 290.000 a 600.000 in tutto il mondo, mentre secondo l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) in Europa ogni anno dai 4 ai 50 milioni di persone contraggano un’influenza sintomatica con un numero variabile da 15.000 a 70.000 morti correlate. Solo in Italia annualmente sono colpiti da sindrome influenzale da 5 a 8 milioni di soggetti il cui impatto in termini di letalità si traduce con una stima di circa 8000 morti/anno. Il 90% dei decessi si verifica in soggetti di età superiore ai 65 anni, specialmente tra quelli con condizioni cliniche croniche di base.

La vaccinazione antinfluenzale incarna la migliore strategia preventiva per ridurre l’impatto epidemiologico, clinico ed economico della malattia; ciononostante, in Italia, nel biennio 2022-2023, si è registrato un crollo della vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nelle popolazioni più a rischio: gli over-65 e i fragili a partire dai 60 anni di età.

Per far fronte alla campagna vaccinale antinfluenzale 2023-2024 e considerato il fabbisogno definito dalle ASL e delle Aziende Ospedaliere, la Regione Sardegna ha acquisito oltre 450.000 dosi di vaccini antinfluenzali, diversificate per tipologie di target secondo quanto definito dalla Circolare del Ministero della Salute. Considerati i valori di copertura registrati nella stagione 2022/2023 (<40%) e dati gli obiettivi di copertura indicati dal Ministero della Salute (75% obiettivo minimo perseguibile, 95% obiettivo ottimale), le indicazioni regionali hanno esortato le Aziende a mettere in campo opportune strategie organizzative e di carattere informativo e comunicativo tese a raggiungere i tanto ambiti obiettivi di salute. Come negli scorsi anni, per assicurare efficienza ed efficacia alla campagna, sono stati coinvolti i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta la cui attività, insieme a quella svolta dagli ambulatori vaccinali dei SISP, consente di raggiungere in modo capillare la popolazione target.

La campagna antinfluenzale, che si sta svolgendo in concomitanza con la campagna di vaccinazione autunnale e invernale anti SARS-CoV-2 (dal 02 Ottobre 2023), ha previsto come punti di somministrazione dei vaccini le sedi di vaccinazione SISP, insieme ad altri punti di vaccinazione attivi come gli hub delle aziende ospedaliere.

Le strutture sanitarie aziendali stanno curando la vaccinazione dei pazienti fragili in carico anche mediante la “chiamata attiva” e stanno provvedendo a vaccinare il proprio personale sanitario e sociosanitario, gli studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini nelle proprie strutture e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione.

Nonostante la chiamata attiva insieme alla macchina operativa messa in moto al fine di contrastare l’influenza e le sue sequele, ad oggi l’incidenza è pari al 17,5 casi per mille assistiti con maggiore interessamento della fascia pediatrica (incidenza pari a 48,7 casi per mille assistiti nei bambini al di sotto dei cinque anni).

Secondo i dati di sorveglianza virologica i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale, che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli.

Peraltro, come mostrato nel grafico in figura, nella cinquantaduesima settimana del 2023 la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore di incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti a dimostrare l’importanza e la necessità costante della prevenzione vaccinale.

Il decalogo.

Alla luce di queste allarmanti evidenze, i maggiori esperti di geriatria, igiene e sanità pubblica e privata in Italia si sono riuniti in un tavolo di lavoro, allo scopo di esaminare il problema, mostrando in che modo le lezioni apprese dalle campagne vaccinali contro COVID-19, nonché le evidenze sull’efficacia dei vaccini antinfluenzali potenziati per gli over-65, possano concretamente aiutare i decisori pubblici, ai vari livelli, a introdurre soluzioni di carattere burocratico, amministrativo, comunicativo e logistico, atti ad allargare la platea di cittadini – almeno anziani e fragili – ai quali sarà concretamente offerto, nelle prossime stagioni influenzali, lo strumento vaccinale più appropriato e costo-efficace. Pertanto, un Position Paper è stato pubblicato lo scorso 11 Ottobre 2023 al fine di migliorare i tassi di copertura vaccinale contro l'influenza.

Il crollo, finora mai registrato, nelle coperture vaccinali per l’influenza, e il conseguente impatto delle epidemie influenzali, soprattutto sulla popolazione anziana e sui fragili, rendono non più procrastinabili interventi incisivi da parte dei decisori pubblici ai diversi livelli – ministeriale, regionale e responsabili delle Aziende locali – per invertire il trend di repentino decremento delle vaccinazioni antinfluenzali.

Come stabilito dal PanFlu 2021-2023 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è necessario investire sulla preparazione e prontezza degli Stati membri rispetto a scenari pandemici influenzali.

La vaccinazione è lo strumento più efficace per prevenire e contrastare la mortalità e il carico di morbilità e morbosità influenzale, sia perché riduce notevolmente le probabilità di contrarre la malattia, sia perché, in caso di sviluppo dei sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, in genere, non seguiti da ulteriori complicanze.

L’obiettivo fissato dall’OMS è stato recepito anche dalla legislazione italiana (Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 in allegato) che, nel definire i ruoli e le responsabilità del Servizio Sanitario Nazionale e di tutti gli attori coinvolti, si prefigge di proteggere la popolazione con i vaccini appropriati e ridurre il più possibile il “burden” dell’influenza, cioè il carico di malattia in termini di utilizzo inappropriato di farmaci, ospedalizzazioni, costo per il sistema sanitario, etc. Si evidenzia, peraltro, che le stagioni influenzali più pesanti determinano un più ampio uso non idoneo di antibiotici, che contribuisce ad aggravare il fenomeno dell’antibiotico resistenza.

Fra le principali cause del crollo delle coperture vaccinali antinfluenzali, e il conseguente impatto negativo sulla popolazione, si descrive la forte disomogeneità territoriale la quale caratterizza tutto il processo che culmina con la vera e propria somministrazione del vaccino: dall’approvvigionamento sino alla distribuzione delle dosi. Infatti, in assenza di standard definiti centralmente e di sistemi informativi uniformi, che determinino un’unica organizzazione e gestione delle campagne vaccinali, sono registrati nelle diverse regioni italiane problemi di ritardi, di indisponibilità delle dosi – o almeno di tutte le dosi necessarie del vaccino più appropriato per le diverse fasce di popolazione – e in definitiva di mancanza di equità nell’accesso di tutti i cittadini alla vaccinazione.

A tal fine, sinteticamente, il Board di esperti ha stilato dieci raccomandazioni per i decisori in sanità, qui di seguito elencate che gli utenti possono approfondire nella sezione dedicata all’influenza del nostro sito “Prescrizioni Vaccinali Antinfluenzali”

  1. Circolare Ministeriale in tempi utili;
  2. Vaccini appropriati per anziani e fragili nello “standard” delle gare regionali;
  3. Termini e requisiti sul modello PNRR;
  4. Maggiori poteri di controllo alla DG Prevenzione del Ministero della Salute;
  5. Stop all’utilizzo irrazionale dei vaccini;
  6. Comunicazione tempestiva;
  7. Comunicazione targettizzata;
  8. Puntare sugli “avamposti” territoriali;
  9. Estendere e remunerare “ad hoc” l’atto sanitario della somministrazione;
  10. Verifica degli esiti vaccinali.

In questo contesto, Vaccinarsinsardegna.org vuole ribadire ancora una volta, e soprattutto in questo delicato momento storico, l’importanza della vaccinazione per la prevenzione dell’influenza stagionale e delle sequele ad essa relative, raccomandando agli utenti una adesione ancor più consapevole e condivisa. Si ricorda a tutta la popolazione che, pur avendo raggiunto il picco si prevede ancora una lunga coda che potrebbe protrarsi fino a Marzo. Qualora non aveste avuto l’opportunità di vaccinarsi siete ancora in tempo per farlo e se si avesse necessità di qualunque informazione o chiarimento, il servizio di consulenza virtuale su Vaccinarsinsardegna.org è costantemente disponibile alla Sezione “Contattaci” al quale è possibile accedere attraverso il link https://www.vaccinarsinsardegna.org/it/contattaci.

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