Vaccinazione e contrasto all’antimicrobico resistenza: nuove evidenze contro Acinetobacter baumannii
Le infezioni sostenute da Acinetobacter baumannii resistente ai carbapenemi costituiscono una delle emergenze più rilevanti nei contesti ospedalieri ad alta intensità di cura, a causa dell’elevata capacità del patogeno di sviluppare resistenze multiple. Questo fenomeno compromette l’efficacia delle terapie disponibili e determina un aumento significativo di morbosità, mortalità e burden assistenziale. In uno scenario in cui le opzioni terapeutiche a disposizione dei clinici si fanno sempre più limitate, la prevenzione primaria assume un ruolo strategico e la vaccinazione si configura come uno strumento prioritario nella riduzione delle infezioni correlate all’assistenza. Un recente studio pubblicato su "NPJ Vaccines" ha riportato lo sviluppo di un vaccino mRNA innovativo, somministrato per via intra-nasale, in grado di indurre protezione immunitaria contro ceppi multiresistenti in modelli animali. I risultati ottenuti delineano una prospettiva concreta per l’impiego delle tecnologie mRNA nella prevenzione delle infezioni batteriche nosocomiali e rafforzano il posizionamento della vaccinazione quale leva strutturale delle politiche di contrasto all’antimicrobico-resistenza.

L’antimicrobico-resistenza rappresenta una delle principali minacce alla salute pubblica globale, con implicazioni cliniche, epidemiologiche ed economiche di crescente rilevanza. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), tra i patogeni multiresistenti di interesse prioritario, Acinetobacter baumannii si distingue per la sua allarmante capacità di acquisire e mantenere resistenze multiple verso antibiotici di ultima linea (come i carbapenemi), utilizzati soprattutto in contesti ospedalieri critici.
Acinetobacter baumannii è un coccobacillo Gram negativo ubiquitario appartenente al gruppo dell’Acinetobacter baumannii complex. La capacità di sopravvivenza su superfici e dispositivi ospedalieri, unita alla predisposizione all’acquisizione orizzontale di geni di resistenza (tra cui carbapenemasi della famiglia OXA, come OXA-23, OXA-24/40 e OXA-58), rende questo patogeno un problema critico per la gestione clinica delle infezioni correlate all’assistenza (ICA). Infatti, la sua diffusione è fortemente associata agli ambienti nosocomiali all’interno dei quali è frequentemente implicato in infezioni severe quali polmoniti associate a ventilazione meccanica (VAP), batteriemie, infezioni del tratto urinario e del sito chirurgico, con particolare prevalenza nei reparti di terapia intensiva. I fattori di rischio per l’infezione comprendono l’età avanzata, la presenza di gravi patologie, lo stato di immunosoppressione, gravi traumi o lesioni da ustioni, pregressa esposizione ad antibiotici, procedure invasive, ventilazione meccanica e degenza ospedaliera prolungata.
In particolare, la resistenza ai carbapenemi rappresenta l’ostacolo terapeutico più significativo, associato a un incremento della mortalità, della durata della degenza ospedaliera e dei costi sanitari. Le infezioni da A. baumannii multiresistente (MDR, XDR, e talvolta PDR), infatti, sono correlate a tassi di mortalità elevati (fino al 40-60% nei casi di sepsi o VAP), complicanze maggiori e un impatto economico rilevante sul sistema sanitario. In un contesto caratterizzato dal progressivo esaurimento delle opzioni terapeutiche efficaci, strategie preventive innovative diventano imprescindibili.
In questo scenario, la vaccinazione emerge come una strategia preventiva fondamentale per ridurre l’incidenza delle infezioni e limitare la trasmissione intraospedaliera.
Un recente studio pubblicato su NPJ Vaccines (Higham SL, Wang Z, Murugaiah V, Song J, Thomas C, Zhang H, Griesenbach U, Alton EWFW, Granger LA, Esparza AF, Barbieri BD, Hitchen PG, Kellam P, Shattock RJ, Sriskandan S, Reece ST, Tregoning JS. Intranasal delivery of mRNA expressing newly identified Acinetobacter baumannii antigens protects against bacterial lung disease. NPJ Vaccines. 2025 Jul 4;10(1):144. doi: 10.1038/s41541-025-01202-0) ha identificato due nuovi antigeni di A. baumannii, Oxa23 e PAL, altamente conservati.

Sfruttando la tecnologia ricombinante dell’RNA messaggero (mRNA), i ricercatori hanno sviluppato un vaccino codificante per questi antigeni e testato su modello murino, con due formulazioni: vaccino ricombinante a base di vescicole di membrana (rOMV) e formulazione mRNA.
La somministrazione intra-nasale del vaccino con formulazione a mRNA per la codifica di Oxa23, in modelli murini di infezione polmonare, ha indotto una risposta immunitaria specifica riducendo significativamente la carica batterica polmonare, il danno infiammatorio e la disseminazione sistemica.
Questi risultati sono particolarmente rilevanti perché ottenuti in modelli che simulano l’infezione da ceppi clinici resistenti ai carbapenemi in pazienti ospedalizzati, configurando un impatto potenziale significativo nella prevenzione delle forme più gravi di infezione. La scelta della somministrazione intra-nasale è innovativa e coerente con l’epidemiologia di A. baumannii, che colonizza frequentemente le vie respiratorie superiori e inferiori dei pazienti ventilati. L’induzione di immunità mucosale, inotre, favorisce una protezione locale efficace, in grado di ostacolare l’adesione e l’invasione batterica, entrambi elementi chiave nel controllo precoce dell’infezione.
Peraltro, l’utilizzo della piattaforma mRNA, già ampiamente validata nella pandemia da SARS-CoV-2, conferisce vantaggi significativi quali rapidità di produzione, flessibilità antigenica e adattabilità verso ceppi emergenti. L’applicazione di questa tecnologia a patogeni batterici Gram-negativi, finora limitata, dunque, apre nuove prospettive per la vaccinazione, tradizionalmente ostacolata dalla complessità produttiva e dalla variabilità immunogenica dei microrganismi multiresistenti.
Un vaccino efficace contro A. baumannii potrebbe inoltre contribuire in modo trasversale alle politiche di infection control e stewardship antibiotica.
La riduzione delle ICA, infatti, diminuisce la pressione selettiva indotta dall’uso di antibiotici ad ampio spettro, limitando così la comparsa di nuovi ceppi resistenti. Di conseguenza, la protezione immunitaria rappresenterebbe un elemento cruciale non solo per la sicurezza individuale del paziente, ma anche per la resilienza complessiva dei sistemi sanitari.
Parallelamente allo sviluppo di vaccini mRNA, sono in corso studi preclinici su piattaforme alternative, quali vescicole di membrana esterna (OMV), proteine ricombinanti e vaccini a DNA plasmidico, mirati ad antigeni chiave di A. baumannii. Tuttavia, nessuna di queste soluzioni ha ancora raggiunto fasi cliniche avanzate, evidenziando le sfide biologiche e tecnologiche associate a questo patogeno.
La futura disponibilità di un vaccino efficace e sicuro contro A. baumannii rappresenterebbe non solo uno strumento essenziale nella gestione degli outbreak ospedalieri, ma anche una strategia di prevenzione primaria di alto impatto per le popolazioni a rischio elevato, con particolare riferimento a pazienti ventilati, immunocompromessi o portatori di dispositivi invasivi.
VaccinarSinSardegna, coglie l’occasione per ricordare agli utenti che la profilassi vaccinale si trova tra le top ten delle azioni efficaci per contrastare non solo l’utilizzo inappropriato degli antibiotici, ma anche e soprattutto lo sviluppo di resistenza all'attività di un farmaco antimicrobico; pertanto, l’integrazione della vaccinazione contro germi multiresistenti nei programmi di prevenzione ospedaliera e nei protocolli di cura intensiva costituirebbe un passo decisivo nella risposta globale all’era post-antibiotica.
Per ulteriori approfondimenti visitate il sito PROCARe Sardinia.it