La Regione Africana è stata certificata libera dal poliovirus selvaggio.

Un obiettivo importante quello raggiunto il 25 Agosto 2020, giornata in cui L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che la trasmissione del poliovirus selvaggio è stata ufficialmente interrotta in tutti i 47 Paesi della Regione Africana. All’alba del trentaduesimo anniversario della Global Polio Eradication Initiative – GPEI, nata nel 1988 dall’azione congiunta dei 5 partner: Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef, Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie Statunitensi (CDC), Rotary International e Fondazione Bill e Melinda Gates, al fine di promuovere la definitiva eradicazione dei ceppi di poliovirus, quello raggiunto è un traguardo storico e incoraggiante, prova del forte impegno, coordinamento e perseveranza che la Sanità Pubblica pone a protezione e tutela della salute globale.

Da quando nel 1988 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è prefissata l’obiettivo di eradicare il virus della poliomielite, sono stati realizzati notevoli progressi; tra questi, un traguardo storico nella battaglia contro questa invalidante patologia infettiva è certamente rappresentato dall’eradicazione del poliovirus selvaggio dalla Regione Africana. La certificazione è arrivata dall'Africa Regional Certification Commission (ARCC) la quale, su incarico del OMS, ha condotto approfondite verifiche sul campo attraverso: l’analisi della documentazione relativa alla sorveglianza; la verifica dei certificati di vaccinazione registrati nei Paesi della Regione Africana e le capacità dei laboratori di riferimento identificati in Camerun, Repubblica Centraficana, Nigeria e Sud Sudan. Tali verifiche hanno confermato l’assenza di nuovi casi di poliomielite causati dal virus selvaggio nella regione africana, dopo quelli che erano stati registrati nello stato settentrionale del Borno della Nigeria nell'Agosto 2016.

I conflitti nazionali, insieme alle oggettive difficoltà riscontrate dagli operatori nel raggiungere le popolazioni native, avevano ostacolato gli sforzi effettuati per immunizzare i bambini direttamente in loco; ciò nonostante, lo scorso Giugno, anche la Nigeria (dopo 4 anni dall’ultimo caso notificato) è stata dichiarata libera dalla malattia. L’occasione per presentare i dati è stato l’incontro virtuale fra Ministri della Sanità e Rappresentanti dei Paesi Africani per la 70esima sessione del Comitato Regionale OMS per l’Africa. Un appuntamento annuale, svolto per la prima volta in videoconferenza a causa della pandemia in corso, in cui si è dato spazio alla discussione di politiche, attività e piani finanziari volti al miglioramento e salvaguardia della salute, attività di advocacy, educazione sanitaria, comunicazione mirata e counselling, con il fine ultimo di aumentare le coperture vaccinali diffondendo l’importanza dell’immunizzazione tra popolazione, decisori politici e mass media. Questa straordinaria impresa ha coinvolto milioni di operatori sanitari che, viaggiando a piedi, in barca, in autobus e con qualunque mezzo di trasporto a disposizione, superando conflitti, difficoltà e incertezze e combattendo contro la fatica, le ostilità e le lotte interne, hanno rischiato la propria sicurezza per vaccinare i bambini su tutto il territorio africano.

Non esistendo farmaci in grado di curare questa malattia, infatti, l'unica possibilità di difesa è rappresentata dalla prevenzione vaccinale. Dal 1996, grazie alla campagna di eradicazione, sono state distribuite 9 miliardi di dosi di vaccino orale, sono state evitate 1,8 milioni di paralisi infantili e si sono salvate 180.000 vite umane. Ora, come sottolinea l'OMS è fondamentale che i Paesi continuino a vigilare ed evitino disattenzioni: se si dovesse trascurare la prevenzione vaccinale infatti, il virus selvaggio della polio potrebbe tornare e diffondersi rapidamente sul territorio.

La poliomielite causata dal virus selvaggio è infatti ancora endemica in Afghanistan e Pakistan e la persistenza di focolai epidemici, anche se localizzati in aree geograficamente circoscritte, costituisce un rischio per la globalità della popolazione, rischio notevolmente amplificato anche dai flussi internazionali e dal movimento della popolazione, sia per ragioni familiari, sociali, economiche o culturali, sia nel contesto di popolazioni sfollate e rientro dei rifugiati. Di rilevanza in questo contesto, i casi di poliomielite comparsi nelle Filippine a causa delle inadeguate coperture vaccinali, quasi 20 anni dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il Paese asiatico "polio free".

Tuttavia, le politiche e la progettazione delle attività di sorveglianza e le strategie messe in atto per il mantenimento dello Stato Polio-free continuano a perseverare con costanza per pervenire all’eradicazione globale del poliovirus.

Doveroso sottolineare in questo contesto, la continua generosità e l'impegno condiviso dei donatori il cui contributo ha consentito alla regione africana di raggiungere questo straordinario risultato. Negli ultimi due decenni, innumerevoli soci del Rotary dei Paesi della Regione africana e di tutto il mondo hanno lavorato insieme per raccogliere fondi, immunizzare i bambini, perorare la causa con le autorità di governi nazionali e locali e sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della vaccinazione, consentendo alla Global Polio Eradication Initiative (GPEI) di rispondere efficacemente alle riemergenze di polio e di fermarle.


Il successo della regione africana dell'OMS contro la poliomielite selvaggia, nel contesto di sconforto e amarezza che ha invaso l’animo umano in questo delicato e storico momento caratterizzato dalla pandemia Covid19, ha dimostrato al mondo che il progresso della scienza e della prevenzione vaccinale, tangibile e reale, può riuscire ad ostacolare e sconfiggere le più grandi sfide sanitarie globali.

In questo contesto, Vaccinarsinsardegna.org richiama alla adesione consapevole alle vaccinazioni ed ai richiami vaccinali programmati dal calendario vaccinale, nel cui contesto si inserisce ovviamente anche la vaccinazione antipoliomielitica. A tal proposito, si ricorda che la schedula del vaccino anti-polio per il nostro Paese prevede la somministrazione 3 dosi di vaccino antipolio inattivato (IPV) nel corso del primo anno di vita, con ulteriori due richiami al 6° e tra il 12° e 18° anno di vita.

In allegato il Piano Strategico di Eradicazione della Polio 2019-2023 “Polio endgame strategy” promosso da: Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef, Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie Statunitensi (CDC), Rotary International e Fondazione Bill e Melinda Gate).

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